Apr 2020

Dialogo generativo tra adulti e bambini ai tempi dell’invisibile virus dal nome regale
Intorno c’è silenzio, un silenzio spesso rotto dalle sirene delle ambulanze che sollecitano fantasmi. La paura fa più rumore di qualsiasi rumore. Tutti ci portiamo la paura in tasca e ci sentiamo piccoli ed impotenti.
Rischiamo di essere tutti “CORONATI” se non siamo prudenti con gesti di responsabilità sociale e protezione reciproca, cura della vita.
È importante nutrire la speranza prendendoci cura soprattutto dei bambini. I minori sono molto attenti, sono in grado di leggere le nostre emozioni di adulti e sono molto sensibili al nostro comportamento. Molti di loro, da giorni, sentono parlare di virus, pandemie, dolore, morte.
Rispetto al flusso di notizie a cui sono esposti c’è il rischio che siano travolti dalla paura e non riescano a indirizzare la loro attenzione sulle notizie veramente importanti. È prezioso dedicare a bambini e ragazzi tempo di qualità.
Il tempo del prendersi cura, il tempo della relazione educativa è fatto di dialogo, ascolto, occhi, orecchie, testa e implica tempo dedicato-vissuto con l’altro, tempo qualitativamente buono.
Regole utili per sostenere i bambini e i ragazzi nell’affrontare LA VITA:
1. Non facciamo finta di niente!
Le parole possono sempre costituire un farmaco e vanno sempre usate con discrezione senza dire poco né troppo.
2. Si deve dire sempre la verità
Il silenzio è la peggiore delle minacce.
3. La consapevolezza
di ciò che si sta vivendo, aiuta il bambino-ragazzo a superare la paura che si insinua negli interstizi dell’imprevisto e dell’ignoto.
4. Più del solito, in questo periodo, è importante sostituire il dialogo al contatto fisico
Pensarci, dialogare con una comunicazione fatta di reciprocità, in cui si aiuta il bambino e l’adolescente a verbalizzare la propria emotività, facendo un lavoro di traduzione emotiva, ipotizzando i sentimenti vissuti dal bambino-adolescente.
5. Rispetto all’attuale situazione
parlare con i bambini-ragazzi partendo da una situazione che già conoscono (come l’influenza stagionale) aggiungendo che non si tratta di una normale influenza ma di una situazione nuova, per la quale non abbiamo ancora soluzioni adatte, e che giustamente ci preoccupa.
6. Evidenziare gli aspetti che ci possono sostenere e rassicurare
Ci sono tanti esperti che stanno lavorando per trovare una soluzione e farci tornare al più presto alla vita di tutti i giorni.
7. Selezionare le informazioni
filtrandole in base all’età, in modo che possano essere comprese. È importante non esporre i bambini o sovraesporli a immagini e notizie. Su richiesta del minorenne, e non anticipandolo, scegliere e contrattare 1-2 momenti al giorno da dedicare insieme alla visione di notiziari, in modo da rassicurare bambini-ragazzi attraverso un focus realistico e orientato agli aspetti positivi.
8. Rispettare anche il silenzio e la riflessione
che i bambini ed i ragazzi possono utilizzare per elaborare questa esperienza (che potrebbe anche promuovere la loro crescita).
9. Accogliere le paure
Per aiutare a contenerle.
10. Porre regole
relative alla scansione degli orari, alla gestione del tempo, dello spazio, dell’uso della tecnologia. È utile per i bambini avere punti di riferimento fermi anche nell’organizzare il proprio tempo e spazio: creare routine che danno sicurezza garantendo controllo su ciò che ci circonda e garantisce stabilità.
11. Trasmettere tranquillità e sicurezza
Permettere ai bambini di fare le cose da bambini in modo che essi possano avere la sensazione che la situazione sia sotto controllo.
12. Utilizzare coerenza tra parole e azioni
È preziosissimo dare messaggi congruenti, evitando comportamenti allarmistici e non mostrando solo volti tristi, spaventati e allarmati.
13. Il comportamento degli adulti è importante
Dobbiamo imparare a gestire la nostra paura (altrimenti i nostri bambini-ragazzi lo capiscono) mettendo in campo strategie che abbassano il nostro stress e spostando l’attenzione sulle cose che ci aiutano a stare bene.
14. Costruire una vicinanza empatica
che aiuti il minore a guardare il mondo SEMPRE come luogo accogliente e promettente.
Elena Nodari, Psicologa e Psicoterapeuta