Mar 2020

Bambini e quarantena: i nostri consigli per viverla al meglio
Tutti stiamo attraversando dei giorni difficili, c’è chi è più toccato e chi lo è di meno, ma a nessuno è stata risparmiata questa tremenda emergenza dettata dal coronavirus. Ci siamo ritrovati costretti a rifugiarci nelle nostre case, lontano da tutti se non dalla nostra famiglia, ed è proprio lì che si gioca la nostra quotidianità.
Sono giornate particolari quelle che stiamo affrontando, in cui impera dall’alto un tempo della necessità che detta i nostri ritmi quotidiani, ma questo è anche un tempo di fantasia, di creatività, di novità, di scoperta e di riscoperta. Chi ha bambini, e se sono piccoli a maggior ragione, lo sa bene!
“E ora che non c’è scuola, che non c’è lo sport, che non ci sono gli amici, le feste di compleanno o il parco dove poter passare qualche ora al pomeriggio, che cosa faccio?”
Questa è la domanda che molte mamme e molti papà si stanno facendo, la giornata diventa un pesante pensare a cosa fare adesso, a cosa fare dopo, come riuscire a portare avanti i rispettivi lavori…
Proviamo allora a tenere a mente qualche spunto che può aiutarci in queste giornate totalmente casalinghe:
1. L’importanza della routine
È molto importante cercare di costruire una routine strutturata che permetta ai bambini, ma anche agli adulti, di vivere una maggiore stabilità nell’arco della giornata e di non passare insofferenti dal fare una cosa al farne un’altra affidandosi completamente alla casualità.
2. Assecondare il ritmo naturale del bambino
Cercate ogni giorno di avere momenti diversificati in cui i vostri bambini possano sperimentare attività diverse: la lettura di un bel libro può essere fatta 20-30 minuti prima del momento della nanna (pomeridiano e/o serale) mentre la mattina è il momento della novità, della creatività e della fantasia. La si può sfruttare per vivere e sperimentare nuovi materiali e nuove fantastiche attività mai fatte prima, oppure per giocare con l’arte e con l’architettura, lasciando spazio al libero coinvolgimento del bambino.
Il pomeriggio è il momento del gioco fisico, al sole e all’aria aperta se ne abbiamo la possibilità. Giochiamo con i colori, con la natura, saltando e osservando quello che abbiamo intorno! Il fine giornata è il momento in cui vedere un film insieme, o un bel cartone, prima di leggere un libro e prepararci per andare a dormire.
3. Stimolare autonomie e responsabilità
Cercate di responsabilizzare i vostri bambini, l’autonomia è un aspetto importantissimo che in questo lungo tempo di quarantena abbiamo la possibilità di stimolare in modo privilegiato. Diamo piccole responsabilità ai nostri bambini, rendiamoli partecipi della cura della casa: già a partire dai 2/3 anni possono aiutarci a cucinare, sistemare il bucato dividendo i capi per colore, apparecchiare, spolverare…
4. Noia e gioco libero
Mamme e papà non siate dei perfetti planning manager: i momenti di noia e i momenti di gioco libero (con proposte semi-strutturate, lasciando il bambino completamente libero all’interno di uno spazio sicuro) assumono un’importanza pari a quella del gioco strutturato. Non riempiamo le agende dei nostri bambini anche in quarantena!
5. Il ruolo della tecnologia
Riscopriamo insieme ai nostri bambini un uso adeguato (sia i termini qualitativi che quantitativi) della tecnologia. Mai come in queste settimane abbiamo la possibilità di scoprire gli effetti positivi che un uso intelligente della tecnologia può portare a tutti noi! Tecnologia non è solamente sinonimo di isolamento, può diventare anche sinonimo di relazione, di condivisione, di socialità e di vicinanza in nuovi modi che questa quarantena ci sta facendo vivere.
6. Condividere le emozioni
Mettete in gioco tutta la vostra emotività, parlate con i vostri bambini. E voi, mamme e papà, ricordatevi che non dovete essere sempre i protagonisti forti ed invincibili de “Gli Incredibili”, lasciate il ruolo di Mr. Fantastic ed Elasticgirl a chi più compete e riscoprite la semplicità dell’essere genitore. Raccontatevi l’un l’altro le vostre emozioni in questo periodo difficile, quelle positive ma soprattutto le emozioni negative. Parlatene tra voi, con i vostri amici, e non dimenticatevi di coinvolgere anche i vostri figli.
Marco Bonacina, Neuropsicomotricista, Insegnante certificato A.I.M.I.