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27
Mar 2020
fiori di bach

Fiori di Bach: cosa sono e come possono esserci d’aiuto nell’emergenza

“La salute è il nostro patrimonio, un nostro diritto. Tutto quello che dobbiamo fare è conservare la nostra personalità, vivere la nostra vera vita. Essere capitano della vera nave. E tutto andrà bene.”

(E. Bach)

Mai come oggi queste parole risuonano vere ed utili. Quelle delle frase finale, tra l’altro, neanche a farlo apposta, sono lo slogan che è diventato vessillo di questi giorni difficili.

Ho seguito un corso di specializzazione sui Fiori di Bach una quindicina di anni fa. Mi ero approcciata con molta diffidenza all’argomento, nonostante mi incuriosisse. Immaginavo potessero produrre un effetto placebo, utile per carità, ma ero piuttosto diffidente rispetto all’azione curativa di questi “magici fiori”.

Un po’ come S. Tommaso, quindi, ho preferito iniziare questa “sperimentazione” su me stessa. Poi però la sperimentazione individuale era diventata un limite: conoscevo il motivo per il quale li assumevo e che cosa avrei voluto modificare.

Ho iniziato quindi ad osservare i miei figli in particolari situazioni e ad utilizzarli con loro. Avevo studiato che la floriterapia era particolarmente efficace e verificabile in campo pediatrico. Sono proprio i bambini, infatti, i pazienti ideali: il loro organismo non è ancora inquinato e appesantito dai danni di stress, farmaci, alimentazione e abitudini sbagliate, problemi e preoccupazioni.

Li ho somministrati in molte situazioni cruciali delle loro fasi evolutive, confidando che potessero darmi una mano! Quando i ragazzi sono stati sufficientemente grandi per comprendere la filosofia che accompagna questo metodo, ho spiegato meglio. Sono stati loro, poi, in diverse occasioni, a chiedermi di aiutarli nella scelta dei Fiori.

 

Le scoperte del Dott. Edward Bach (1886-1936), medico, immunologo ed omeopata, hanno rappresentato un approccio nuovo alla medicina, che può essere riassunto così:

 

La floriterapia di Edward Bach è una cura che agisce non tanto sui sintomi fisici, quanto sullo stato emotivo della persona, considerata nella sua unità inscindibile di parti fisiche, psichiche e spirituali.

È un trattamento dolce, naturale, non invasivo né tossico, ma dalla profonda e sottile azione energetica, in grado di sbloccare e stimolare le naturali forze difensive, riattivare le qualità positive e la creatività, ristabilire il loro equilibrio psicofisico e l’armonia interiore.

A differenza dei farmaci chimici, i Fiori di Bach non combattono né sopprimono un sintomo, ma agiscono sbloccando l’energia in modo graduale, avviando un naturale processo di autoguarigione.

Bach arrivò a postulare la sua teoria attraverso l’attenta osservazione della natura umanae del modo in cui le differenti persone reagiscono alla sofferenza di una malattia o sotto stress.

 

Giunse alla conclusione che ciò che caratterizza i disordini fisici delle persone non è tanto il tipo di disturbo, il sintomo, quanto la condizione psicologica che lo ha creato.

 

La malattia quindi andrebbe sempre messa in relazione con uno stato di disarmonia psicologica ed emotiva che crea conflitti e stati d’animo dolorosi, recenti o di vecchia data. Questi contenuti, rimossi o nascosti dalla coscienza, provocano sofferenza e si manifestano nel corpo, esprimendosi sotto forma di sintomo fisico, prendendo di mira l’uno o l’altro organo bersaglio.

L’origine delle malattie si traduce in un “istante angoscioso che si cristallizza in una parte recondita dell’essere che trasforma l’evento che lo ha provocato in un dramma permanente.”

La malattia va allora considerata come segnale del nostro equilibrio. Eliminare solo il sintomo però equivarrebbe a spegnere l’allarme senza spegnere l’incendio.

Ogni persona poi è unica e, come tale, reagisce agli eventi in modo del tutto personale. In quest’ottica sono quindi necessarie cure personalizzate ed un attento ascolto delle più peculiari sofferenze di ognuno.

I fiori aiutano l’individuo a riportare armonia in uno stato emozionale alterato. L’intervento del terapeuta mira ad aiutare il paziente a leggere con più precisione il suo stato emotivo.

 

Bach ha suddiviso i rimedi secondo sette diverse aree emozionali per le quali i diversi fiori sono indicati:

 

  1. insufficiente interesse per il presente
  2. solitudine
  3. influenzabilità e ipersensibilità
  4. sconforto e scoraggiamento
  5. eccessiva cura del benessere degli altri
  6. paura
  7. incertezza

 

Riteneva infatti che nonostante ci siano migliaia di risvolti differenti nelle malattie fisiche, le cause psicologiche sottese sono molte meno. Ciascun gruppo copre una gamma di stati mentali ed emotivi, ogni essenza corrisponde ad un preciso stato psicologico e cura numerosi sintomi psicofisici.

La scelta dei rimedi avviene seguendo un criterio di corrispondenza tra il quadro patologico presentato dal paziente e il campo d’azione del fiore scelto.

Non esiste un rimedio standard ma le miscele saranno individuate in relazione alla peculiare situazione della persona. Bisogna perciò indagare con cura nella personalità del paziente per scoprirne lo stato d’animo disarmonico e la causa che lo ha portato al malessere.

La ricerca di Bach nella floriterapia era legata alla certezza mistica che

 

“il Creatore doveva aver fornito alla natura stessa dei mezzi semplici e facilmente utilizzabili per curare l’uomo.”

 

La natura è una delle principali fonti anche della farmaceutica moderna. Non è una novità l’origine naturale di certi antibiotici e cortisonici, nonché dell’aspirina e della morfina.

Per questo negli ultimi anni si è registrato un risveglio dell’interesse anche da parte delle case farmaceutiche per la ricerca di nuove formule con principi attivi di origine vegetale per la cura del cancro, dell’HIV e di altre malattie. L’attenzione è rivolta soprattutto verso gli ecosistemi più ricchi e ancora da esplorare.

Le essenze floreali individuate dal dott. Bach sono 38 e vanno assunte sotto forma di gocce alcune volte al giorno.

 

Vi è poi un aiuto di “pronto soccorso” chiamato Rescue Remedy, formato dalla combinazione di cinque fiori e considerato il 39º rimedio.

 

Questo, che si trova già pronto in commercio, può essere un valido aiuto per affrontare l’emergenza e l’ansia che ne scaturisce, in questo periodo: 4 gocce per 4 volte al giorno diluite in poca acqua o assunte direttamente sotto la lingua.

 

Antonella Bindocci, Psicologa e Psicoterapeuta

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